La dentiera si muove ?
Basta paste, risolto definitivamente il problema con l’implantologia.
In Italia ci sono milioni di portatori di protesi mobili, comunemente chiamate dentiere, la maggior parte di esse, quando sono posizionate sull’arcata inferiore (mandibola) ha problemi di stabilità.
Perché la dentiera non sta ferma?
In alcuni casi si arriva alla dentiera quando la mancanza di denti ha già provocato una riduzione del tessuto osseo, che offre la superficie di appoggio alla protesi, meno superficie c’è e meno stabilità la protesi può avere, in altri casi questa riduzione è causata proprio dal continuo contatto della protesi sulle mucose di appoggio, in entrambe i casi si arriva dunque a dover impiegare paste adesive per ovviare ai problemi che inevitabilmente si presentano.
I problemi sono molteplici:
- quello fonetico, poiché è complicato parlare quando si ha una protesi in movimento ed il tentativo di controllarne la posizione porta frequentemente a coprirsi la bocca con una mano;
- quello estetico, in quanto una semplice risata può portare ad uno spostamento consistente della protesi
- quello masticatorio, perché la mandibola deve compiere movimenti condizionati, specialmente in caso di cibi molto consistenti;
- quello infiammatorio, dato dallo sfregamento della protesi sulle mucose che peggiora le situazione nel tempo
Va però tenuto conto che l’impiego di queste paste si presenta scomodo, la durata è spesso limitata a qualche ora e quindi può richiedere più applicazioni durante la giornata, creando situazioni di imbarazzo ed insicurezza.
Cosa può fare l’implantologia?
Gli impianti sono viti realizzate in titanio biocompatibile, sono avvitate nell’osso e con esso formano un legame chiamato osteointegrazione, entrano cioè a far parte della struttura ossea stessa; ne esistono varie versioni tra cui un tipo chiamato mini impianto, prende il nome dalle ridotte dimensioni che lo rende impiegabile anche in caso di spazi ossei limitati, proprio quelle in cui si ritrova il portatore di protesi mobile.
La piccola dimensione di questi impianti si riflette anche nella rapidità dell’intervento e nella minima invasività. In una sola seduta, con anestesia locale, possono essere posizionati quattro mini impianti che sporgeranno dalla gengiva con una sfera, all’interno della protesi saranno posizionati quattro attacchi che si accoppieranno alle sfere come degli attacchi a bottone. Il risultato è immediato, alla fine dell’intervento la protesi avrà raggiunto la stabilità ideale.
Mettere e togliere la protesi sarà semplice come prima, ma una volta posizionata rimarrà stabile.
I mini impianti posso essere di aiuto anche per le protesi superiori, che generalmente non hanno problemi di stabilità, dato che appoggiano anche sul palato, ma che proprio per questo si presentano in alcuni casi difficili da sopportare. L’impiego di sei mini impianti nel mascellare superiore consente di stabilizzare la protesi rimuovendo parte dell’appoggio palatale, eliminando la sensazione di pressione nella zona del palato molle, che può indurre l’istinto al vomito, e favorendo un aumento della funzione gustativa.
Concludendo, l’impiego dei mini impianti nei portatori di protesi mobili può migliorare concretamente la qualità della loro vita con un intervento veloce, poco invasivo e spesso economico.